La Voce interiore

Uno dei segnali che testimoniano la progressione nel cammino individuale è il presentarsi della voce interiore. Non si tratta di schizofrenia o di dissociazione! La voce interiore si presenta soltanto quando è in atto un’unificazione dell’essere. Anziché una frammentazione delle parti che costituiscono l’individuo e delle varie rappresentazioni della sua personalità, incomincia a manifestarsi un’unica voce, espressione di un essere più interno. È la famosa voce di cui Gandhi parlava quando cercava di definire dal suo punto di vista che cosa era la verità e la ricerca della verità. Per Gandhi la verità è, in sintesi, ciò che ci dice la voce interna. Ma chi non cammina, chi non procede nella direzione di uno sviluppo dell’essere interiore, non sa che cosa voglia dire voce interna, e immagina che sia il sottofondo, il chiacchiericcio mentale, il retro pensiero. Si tratta, invece, di un’emanazione quasi impersonale che appare come maggiormente capace di comprendere le cose e maggiormente benevola o equidistante. È, quindi, l’emanazione di una coscienza in grado di vedere la vita individuale da un punto di vista un po’ più allargato, nonostante affermi che essa proviene da un punto profondo. Un punto profondo lo immaginiamo più ristretto, mentre invece è più espanso, ha una capacità di rappresentazione più ampia di quella che arriva dalla nostra mente ordinaria.